Che cos’è il bullismo?

Capire quando qualcosa fa male sul serio.

A volte ci si prende in giro tra amici. A volte si litiga. Ma ci sono situazioni in cui la presa in giro non fa ridere, il litigio non è alla pari, e la ferita resta anche dopo che tutto sembra finito.

Quando una persona viene colpita di proposito, più volte, e si sente sola o senza difese, quello è bullismo.

È bullismo? – Mettiti alla prova

A volte non è facile capire quando una situazione diventa davvero un problema.

Leggi queste tre situazioni. Rispondi nella tua testa: sì o no? Poi scorri più in basso per leggere la spiegazione.

1.

Durante l’intervallo, un gruppo prende sempre in giro la stessa persona per come parla. Ridono ogni volta. Lei dice che non le dà fastidio, ma smette di parlare in classe.

È bullismo?

2.

Un giorno due amici litigano e uno dei due lo spinge. Non succede più.

È bullismo?

3.

Un ragazzo condivide una foto modificata per ridicolizzare un compagno su una chat di gruppo. La foto viene inoltrata più volte. Il ragazzo dice: “È solo una meme”.

È bullismo?

Le risposte

1.

Sì.

Anche se la persona non dice apertamente che soffre, la presa in giro è ripetuta, c’è un bersaglio preciso, e i segnali (come il silenzio in classe) indicano un disagio. Questo è bullismo verbale e psicologico.

2.

No, non necessariamente.

Un litigio isolato, anche se sbagliato, non è bullismo. Il bullismo si riconosce perché si ripete, è intenzionale e c’è uno squilibrio tra chi agisce e chi subisce.

3.

Sì.

Il bullismo online esiste. La foto umilia, si diffonde rapidamente, e chi la riceve può sentirsi esposto e solo. Anche se l’autore la chiama “meme”, le conseguenze sono reali.

Se una situazione ti ha fatto venire dei dubbi, o ti ha ricordato qualcosa che stai vivendo, puoi parlarne. Anche solo per capire meglio.

Come si riconosce il bullismo?

Tre cose aiutano a capire se si tratta di bullismo:

  • Succede più di una volta: non è un episodio isolato
  • C’è un’intenzione di ferire: con parole, gesti o silenzi
  • Chi subisce si sente più debole o isolato: non riesce a rispondere, o ha paura

Il bullismo può essere diretto contro qualcuno per tanti motivi: perché è diverso, perché non segue il gruppo, perché è più sensibile, perché non reagisce.

In che forme si manifesta?

Il bullismo non è solo fisico. Può essere anche silenzioso o invisibile a chi guarda da fuori.

Ecco alcune delle forme più comuni:

Bullismo verbale

Insulti, prese in giro offensive, battute ripetute, minacce.

Bullismo psicologico

Esclusione dai gruppi, umiliazioni pubbliche, far sentire una persona inutile o invisibile.

Bullismo fisico

Spintoni, calci, strattoni, prendere o rompere oggetti personali.

Bullismo relazionale

Mettere gli altri contro una persona, isolarla di proposito, escluderla da chat, giochi o attività.

Ma se lo fanno a tutti?

Se “è uno scherzo”?

A volte chi fa bullismo dice: “ma è solo per ridere”, “è uno scherzo che facciamo a tutti”. Ma se tu non ridi, se ti fa stare male, se continua anche quando chiedi di smettere, non è uno scherzo. È bullismo.

Anche se lo fanno ad altri, non significa che sia giusto.

Se non si vede, è meno grave?

No. Il bullismo silenzioso, sottile, online o fatto con parole può ferire quanto o più di una spinta. Chi viene ignorato, ridicolizzato o isolato si porta dentro un dolore difficile da spiegare.

Solo perché non lascia lividi, non significa che non lasci segni.

Cosa puoi fare?

Se pensi di essere coinvolto in una situazione che ti fa stare male, non devi affrontarla da solə. Anche solo parlare con qualcuno può fare la differenza.

Puoi:

  • scrivere a un adulto di fiducia (genitore, insegnante, educatore)
  • parlare con un amico, se ti sembra più facile
  • raccontare cosa succede usando il nostro questionario anonimo
  • leggere la guida Primi passi contro il bullismo per orientarti

Se hai dubbi su quello che fai o dici, anche verso gli altri, hai tutto il diritto di fare chiarezza senza sentirti in colpa. Capire è già un passo avanti.